8/30/2007

il pensiero con il vuoto intorno 2

è sbagliato, a proposito di un pensiero, pretendere che niente di questo pensiero debba essere capito a una prima lettura. Un pensiero dovrebbe presentarsi, almeno a prima vista, in modo tale da attrarre l'attenzione e da essere almeno parzialmente (o apparentemente) accessibile. Bisogna poi che questo pensiero induca livelli successivi di lettura, di modo che a poco a poco ci si accorga della sua ricchezza e del fatto che sembri, a ogni interpretazione, per così dire inesauribile. Allora si! quello che saremo riusciti a interpretare al primo colpo sarà un luogo comune. Ma è importante che un pensiero originale sia di primo acchito ospitale e solo in seguito si riveli degno di un esame approfondito ed esigente. È questo ciò che non accettano gli innamorati del mistero. Pretendono che il pensiero si difenda immediatamente da ogni lettura profana, e si difenda proprio grazie alla sua oscurità, al fine di attirare verso di sé solo i raffinati, gli indovini, coloro che sono dotati di una intelligenza delicata e sublime. Ma ecco che l’arcano si risolve nel paradosso: quello per cui qualcuno metta su carta un pensiero che ancora non è stato elaborato chiaramente neppure nella sua testa.

8/29/2007

il vuoto intorno al pensiero

Quelli che capiscono poco, solitamente corrono appresso alle cose in cui c'è veramente poco da capire. Ammirano quello che non comprendono. Esistono, sono in tanti, più di quanti non si creda. La loro è una precisa disposizione d'animo, implica l'attrattiva del mistero, la curiosità dell'occulto, la seduzione dell'abisso. Non hanno torto in tutto e per tutto. Partono infatti dal principio che ogni testo comprensibile al primo colpo e da chiunque non può essere che banale. È un principio non del tutto falso. Uno slancio sentimentale può essere capito da tutti, mentre un pensiero non può essere altro che un luogo comune, se viene capito al primo tentativo.
continua...