4/18/2007

tutti DJ

"Essere i protagonisti. Poter guardare i coetanei in pista dall’alto del palco del dj e, perché no, guadagnare tanti soldi."
Queste le motivazioni spicciole prese a prestito da una pubblicità di un "corso professionale per DJ"! Ancora: "La passione per la musica e per il ballo è una caratteristica comune a molti teen ager, ma tra questi c’è anche chi non si accontenta di viverla passivamente, c’è chi sogna di creare il sound giusto per far divertire chi si "limita" a ballare." Dopo la presentazione si viene però messi in guardia: "Diventare disk jockey però non è così semplice." Se lo fosse addio "privilegio". È qui che si inserisce la considerazione: malgrado l’avvertenza, oggi come oggi, il mondo è pieno di dj. Saranno le cosiddette "nuove tecnologie" , compact, mp3, lettori e mixer da casa, che agevolano il mestiere; sarà l’imperativo di affermarsi a tutti i costi con la musica; o più facilmente non sarà che fare il diiijeey non è poi così complicato? Un’altra spiegazione della proliferazione incontrollata: la diffusione capillare di locali in cui "suonare" e la nuvelle vague dell’aperitivo. Non c’è dubbio che il dj tira. A volte scopre, a volte scandaglia, spesso ripropone. Ci vuole talento per sfondare, basta un po’ di mestiere per riciclare. Ma quanto guadagna un disk jockey? "Non si può parlare di uno stipendio fisso - spiega Max, talent scout -. Le cifre variano a seconda del locale dove si suona, dal tipo di serata, e soprattutto dalla notorietà. Tanto per rendere l’idea della diffusione del fenomeno si legge su un libro, Last Night A Dj Saved My Life, che l'origine del djing risalirebbe addirittura alla figura dello sciamano. Il dj viene presentato come una figura mistica in un tempo in cui ballo e religione erano strettamente legati. Un dj set vissuto, partecipato e intenso può essere un'esperienza adrenalinica collettiva, una sorta di rito celebrativo di istintiva animalità. E dopo la consacrazione storica e antropologica, sempre di più: TUTTI DJ!