1/08/2008

iperuranio

Il nostro destino è da tempo irrimediabilmente segnato. Da una parte lo specialismo autoreferenziale, e dunque l'accademia, sorda ai processi di trasformazione, dall'altra il culto dell'effimero, da intendersi come pratica giornalistica strumentalmente arresa alla «teologia dell'esistente». Chissenefrega! ogni volta che veniamo in contatto con un testo, dobbiamo verificare se possiede o no una funzione da interrogare. Qualità, pare, sempre più rara, perché sempre più di rado chi fa provoca la necessità di ritornare ossessivamente sui «punti di ingorgo». i «nuclei» di un testo «che non si lasciano aggirare o rimuovere», gli «enigmi imprescindibili», le «domande senza risposta», che «non si lasciano eludere». Forse quei nuclei sono sempre più rari da individuare, come è più rara l'identità, l'integrità dell'esperienza, e dunque il giudizio di valore che dovrebbe notificarla