11/16/2006

Oliver's Story, USA 1978, directed by John Korty

Persa prematuramente la moglie Jenny, il giovane avvocato Oliver non accetta i consigli del suocero Phil Cavilleri o dell'amico Stephen che insieme ad altri, tenta di buttarlo nelle braccia della graziosa e dolce "designer" Joanna Stone. Tanto meno decide di tornare alla ricca casa paterna ove giunge soltanto per qualche fine settimana di cortesia. Non ignorando che la vita continua, Oliver cerca di risolvere le proprie crisi mediante appuntamenti con lo psicanalista dr. Dienhart e ingolfandosi nelle cause che gli vengono affidate. Di queste, quella che maggiormente lo affascina è la difesa di un gruppo cooperativistico al quale riesce ad assicurare la protezione di Gentilano, un rappresentante della pubblica amministrazione. Un giorno, vagando nel Central Park, Oliver conosce Marcie Bonwit che, come lui, è una dissidente figlia di papà. Nasce l'amicizia e si trasforma in amore. Quando tutto sembra avviarsi verso una logica soluzione, Marcie convince l'amico ad accompagnarla ad Hong Kong dove possiede delle fabbriche di tessuti. Oliver ha così modo di scoprire che la Bonwit non è una "negriera" ma, ciò nonostante, tra di loro esiste ancora il fantasma di Jenny. Oliver torna dal padre in occasione della festa offertagli dai suoi operai e il rampollo si rende conto che anche un industriale può fare del bene

11/14/2006

N.U.Clear

Anche il Presidente rivendica il diritto a disporre di armamenti nucleari. Il suo portavoce ha infatti dichiarato per la prima volta ufficialmente, in risposta a un'interrogazione scritta, che, su un piano puramente legale, ritiene di avere diritto a un "minimo necessario" di armi atomiche per autodifesa. Un primo passo in tal senso era stato compiuto due settimane orsono dal 'numero due' del Presidente . Sulla scia della questione nucleare nordcoreana, il N°2 aveva ribadito che la politica nucleare paga, e "gli armamenti nucleari possono ricadere sotto i criteri di prospettive legali e tecniche quando si parla delle minime capacità necessarie per l'autodifesa". Il documento governativo sostiene che la Costituzione del Presidente "non vieta al Paese di possedere armi, anche se si tratta di armi atomiche". Sul piano internazionale, le prospettive di una trasformazione in potenza atomica non sembrano destinate a lasciare indifferenti gli stessi Stati Uniti. Ieri l'ambasciatore russo, Aleksandr Lossiukov, ha lanciato l'allarme prevedendo "considerevoli danni per la stabilità internazionale".
Il Presidente ha risposto: "CHI SE NE FREGA"
Noi diciamo: Bravo Presidente.