La cella è di due metri per uno, senza luce, in un palazzo dei servizi. Mi hanno legato le mani e un piede, mi facevano camminare, io cadevo e loro ridevano. Poi hanno continuato con le scosse elettriche, pugni, schiaffi. Hanno portato carta e penna chiedendomi di scrivere tutta la mia vita... Ho avuto problemi alle ossa e alla respirazione.
La cella è una tomba. Dopo un altro viaggio, mi hanno portato in un altro palazzo dove un sacco di mani mi hanno picchiato su tutto il corpo. Mi hanno detto: qui dentro non entra neanche la mosca blu. Quando ho chiesto del bagno, mi hanno detto che era la mia cella... C'era una puzza incredibile... Sono rimasto altri mesi in questo posto...
La cella era senza aria, scarafaggi e topi camminavano sul mio corpo... Quando entrava il guardiano, dovevo mettermi in ginocchio, altrimenti mi toccava con un bastone elettrico...
Da mangiare mi davano solo pane andato a male, quello con la sabbia che fa cadere i denti... Non puoi bagnarlo e non puoi rifiutarlo, perché loro devono tenere in vita uno scheletro...
Mi interrogavano nell'ufficio vicino alle celle, così gli altri detenuti sentono le urla e i pianti della tortura... I miei capelli e la mia barba sono diventati tutti bianchi...