4/06/2007

La musica viaggia. Tramite le cavità, "penetra". Attraversa e altera. Per quanto si sia già detto e già scritto la musica cattura. Suscita impressioni fulminee, cambi d’umore repentini. S’insinua nelle viscere e risale ai lobi del cervello. La musica possiede chi l’ascolta: in questo può dirsi "diabolica". Per derivazione, mefistofelica. Com’è noto Faust e Mefistofele stringono un patto: Faust sarà appagato da ciò che Mefistofele gli avrà dato tanto da dire all'attimo "Fermati, sei bello!". Questo è, più o meno, il miracolo della musica. L’ambivalenza è dei miracolati.
Continua…