12/27/2007

religione dell'avvenire

È morto per il disgusto provato nei confronti della vita moderna. ucciso dalle bombe della sua vicina di casa. due zinne che non si dimenticano. altro che la gelida mano. gli antichi sono stati i moderni e i moderni gli antichi.
Intendo dire che, a cose fatte, è in questi termini che sono stati considerati dalla posterità, poiché gli antichi sono sopravvissuti più dei moderni. il condominio è la tomba della modernità. sozzo cimitero senza il fascino delle lapidi. dormitorio. in puro stile vittoriano.
Cerco altro. Non c'è più nulla da fare qui. sono state le ultime parole. la «vitalità del disperato». L'antimoderno è un indignato, uno sfrontato bestemmiatore che dispone di un armamentario retorico tra i più efficaci. Non userei, però, l'espressione «né di destra, né di sinistra», direi piuttosto che un antimoderno è tutto il contrario di un centrista. Un centrista è colui che la gente di destra crede di destra, e la gente di sinistra crede di sinistra. L'antimoderno è, a ragion veduta, un eccentrico: quelli di destra lo credono di sinistra e quelli di sinistra lo credono di destra. Piuttosto che mangiare da ogni piatto e guadagnare con ogni tipo di affare, preferisce il ruolo dell'eterno perdente. D'altronde, Barthes si ricollegava esplicitamente al romanticismo, ammiccando al radicalismo. E dichiarava, nel 1971, l'intento di situarsi «nella retroguardia dell'avanguardia», dando un senso preciso a questa affermazione altrimenti equivoca : «essere d'avanguardia, significa conoscere ciò che è morto. Essere di retroguardia, significa continuare ad amarlo ancora».

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