7/12/2007

alla berlin...

Lou reed è una quercia. Genere delle Fagaceae, alberi o arbusti sempreverdi o a foglie decidue, con chioma ampia o quasi piramidale, corteccia sugherosa, screpolata, grigio-brunastra-scura, i frutti sono grossi acheni chiamati ghiande. Con i dovuti scongiuri, diremo di lui: Dov’era l’ombra, or sè la quercia spande morta, ne più coi turbini tenzona. La gente dice: Or vedo: era pur grande! Grande lo è davvero, lou. Sempreverde. A fasi alterne. Come la corrente. Che porta ad ascoltarlo, ancora, dopo tanto, tantissimo tempo. Il rock è roba da "giovani". La poesia è meno esclusiva. Lou reed canta i cazzi suoi, ma almeno, a differenza di laurie anderson, la fa a ritmo di musica. Berlin però non è facile, da ascoltare. Infatti il pubblico dopo un po’ sfolla. E i bis sono i tipici pezzi di repertorio. Enormi, inascoltabili. Pure c’è ancora qualcuno che si chiede se Sweet Jane è proprio sua. Capito lou, dove andremo a finire? Così impari a far suonare i tuoi pezzi dalle multinazionali. Gli spot pubblicitari mortificano qualunque cosa. Figuriamoci Sunday morning. Che per fortuna non compare nella lista. Dei bis. Però Sweet Jane e Take a walk on the ecc. ecc. sono indelebili, sotto la pelle. Anche se qualcuno mi ha detto che tanto tempo fa, un motorino, inzomma ci finì di mezzo pure quella. Peccati di gioventù. Ora è una quercia. Chioma ampia, corteccia sugherosa, screpolata, grigio-brunastra-scura. Si si è proprio lui. Che canta i cazzi suoi a ritmo di musica.

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

ciao

5:29 pm  

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