milano e vincenzo
A proposito della mostra annullata. Arte e omosessualità. Partiamo dai soliti discorsi sul “ghetto”: l’arte è indipendente dalla sessualità. la sessualità è il nucleo della personalità. Si esprime dappertutto. Il problema è quello di vivere in modo automatico. E non accorgersi di nulla. si comincia da una lotta per i diritti, ma si deve sempre andare al di là perché ottenere il diritto rischia di diventare il momento in cui si smette di lottare. Quando si parla di sessualità si parla di repressione. La repressione è il modo in cui si esercita il potere. La mostra si farà altrove. Milano regredisce al ruolo di città-oratorio. l'obbedienza cieca è l'inizio del panico. nel paesaggio della distruzione provocato dalla diffusione e dallo sviluppo illimitato delle tecnologie audiovisive, l'arte di vedere è divenuta l'arte dell'accecamento. Così Virilio. Non vedremo la mostra, pazienza. Non era urgente. Qualcuno si è fatto bello. Molti ci marciano. Spacciando porcherie. Altri han fatto una figura di merda. Una più una meno, cosa conta
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