4/23/2007

é l'analogico, bellezza

- Piaciuto il film?
- mmm, si, carino. Bella fotografia.
Spesso si confondono le proprietà con il soggetto. La panoramica di una distesa di sabbia al tramonto diventa sinonimo di bellezza. Qualcuno disse a suo tempo che parlare di fotografia per il cinema equivale a commentare la carta su cui sono stampati i libri. O la resina dei dischi. Spaccio di competenze. Messa così sembra che solo un fotografo possa commentare la tecnica di un film. Male non farebbe. Attenersi al proprio settore. Parlare di ciò che si conosce è condannare l’umanità all’afasia. Male non fa. Si svuotano le redazioni. Male non fa. Chiudono i canali. Male non fa. Spariscono mestieri. Nell’epoca dell’amnesia dominante il culto del passato sembra essere l’unico hobby, a reti unificate. La riscoperta dell’analogico. Le uniche conquiste della miseria digitale consistono nell’abbandono dei nastri magnetici. L’analogico li adopera per legare la fidanzata. Poi la infila nel mangiacassette. Lei ulula felice, lui registra col Nagra. Poi mixa col Geloso, aggiunge qualche interferenza col Theremin. E poi? La sera mette musica in un locale. Giradischi a manovella. Una fatica. È l’analogico. Prendere o lasciare. C’è un buco tra una canzone e l’altra? È l’analogico. Gracchia? È l’analogico. Salta? Ecc ecc.

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