Di sole si muove.
Accadde che il tizio, quello seduto in fondo, si alzasse. Tutti rimasero. Gli altri erano già. Andati. Dopo la chiusura delle case. Il caso molle. Mica per sempre. Come un martirio. Equivalenza bipolare. Di cavalli psichici. E di elettricità. Quando volte la riga si fa. Cammini meglio di quanto pensassi. Scusa mi suona la campana. È giunta la mia suora. Tocca colore che poi devo andare. Sempre quest’ansia. Di scontentezza. Ci sarà un giorno radioattivo. E la sorte riunirà i migliori sotto l’egida dello sconcerto. Per quello che videro. La statura del tizio. Ineccepibile. Puntura d’orecchio. Prima o voi a capo. Andiamo a fare un giro? Manca poco alla fine della seta. Meno male che fuori c’è. Iole.
3 Comments:
ciao alice, ti stavo aspettando!
ciao a te!
anonimo?!
maa daiii cretinoo
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